Le pietre nere

Camelozampa, 2023 Traduzione di Valentina Freschi - font Alta leggibilità, 328 pagine
La torre brontolava e gemeva, frammenti di pietra rotolavano giù, il
vento fischiava tra gli spiragli. Il frastuono che produceva era tale da
coprire il rumore dei passi e del respiro.
Era come se, ai suoi piedi, tu non esistessi più. La torre era immensa
e gli esseri umani insignificanti. Era per questo che Dolon la amava,
perché toglieva importanza a tutto il resto.
Tristezza, dolore, inquietudine... Sotto la torre ogni cosa diventava
banale.
Hai mai sentito dire le parole “il fine giustifica i mezzi”? Se sì, conosci il loro significato, ovvero che la conquista e la conservazione del potere politico, giustificherebbe l'uso, ogniqualvolta necessario, della crudeltà e della violenza, della forza e dell'astuzia. In questo romanzo il potere e il suo mantenimento rendono gli uomini capaci di ogni sopruso, di complotti perenni e di inaudite discriminazioni pur di rendere il proprio spazio sicuro: “Il Capopopolo è la perfetta personificazione del mistero velenoso del nostro popolo! Un'anima nobile, uno dei caratteri migliori mai prodotti dal nostro popolo, eppure… un pericoloso folle, un assassino dello spirito umano, un oppressore dell'anima, un cannibale del pensiero.”
Questa è la storia di due fratelli gemelli, Dolon e Omar, di come uno di loro muore lavorando sulla Torre e di come l'altro capisce che non si è trattato di un semplice incidente; di una fuga attraverso territori lontani e sconosciuti alla ricerca di una verità dal sapore amaro e del buio in cui ogni persona può cadere perché ha deciso di chiudere gli occhi e di non farsi più domande. 

Commenti

Ancora nessun commento.