Roy ha quindici anni e da otto vive a Crimson City; ci è arrivato in treno, da solo, e con una valigia di cartone. I suoi genitori sono morti e lui non ha nessuno, ma ora vive con i Wilson, una famiglia caritatevole che lo ha adottato, e per sdebitarsi aiuta il signor Wilson a gestire i treni in transito alla stazione della piccola cittadina del west.

La noia regna sovrana in queste lande disperse, non succede mai nulla, e l'unica cosa che tiene vivo il ragazzo è Mary, una ragazza un po' più grande di lui, anche lei orfana e con il desiderio di lasciare quel buco di posto impolverato e dimenticato da Dio.
Ma un giorno, dalla pista che proviene da sud e attraversa il deserto, arriva un pistolero che traina una cassa da morto, nella quale è distesa una ragazza, immobile, bellissima, che a un certo punto, con agilità da pantera, esce dalla bara e si abbevera, assieme al cavallo, all'unico pozzo di Crimson City. La ragazza si chiama Piper, ed è una mezzosangue, viaggia assieme a Pickett, uno degli sceriffi federali più spietati del west, e quando c'è in giro quella coppia, per ammissione dello stesso sceriffo Brown, c'è aria di guai.
Ma per Roy quelli che stanno arrivando non sono guai, sono finalmente un po' di ossigeno e di novità in una cittadina in cui non succede mai nulla. Ma il ragazzo, che presume di sapere come andranno le cose, resterà lui stesso sconvolto dagli esiti di questo arrivo.