Non sopporto più questi lavori domestici e interminabili: cucire, fare orli, preparare infusi, curare malati e contare biancheria! Perché si pensa che una dama sia troppo delicata per arrampicarsi su un albero o tirare sassi nel fiume, se poi è compito suo sverminare la carne salata? Perché un giorno devo imparare a camminare a passetti contegnosi, e quello seguente devo sudare sopra pentoloni pieni di letame e ortiche per i medicamenti? Perché alle dame toccano tutti i compiti meno gradevoli? Preferirei essere un porcaro.
Correva l’anno del Signore 1290 in Inghilterra, l’anno in cui il re Edoardo I emise l'Editto di espulsione degli ebrei. Questo è uno dei tanti episodi accennati nel romanzo, e che vedono Catherine, giovane dama di quattordici anni, promessa sposa a un uomo molto più vecchio di lei, testimone oculare di eventi, drammi, morti, matrimoni, impiccagioni, funerali… tutto visto e commentato con sarcasmo e acume. Il diario della ragazza scorre per un anno, da settembre a settembre, e ogni singolo giorno si apre con una ricorrenza: 365 modi di onorare i santi, e le sante, soprattutto. Il martirio di quelle vite diventa così metafora dell’esistenza di Catherine, che cerca di resistere al suo destino di sposa.
se vuoi altre storie simili:
M. Milani, La guerra sia con me. Vita immaginaria di san Rocco, Mursia, 2005
F. Hardinge, L’albero delle bugie, Mondadori, 2017
M. Burgess, Il rogo, Mondadori, 2013
R. Donner, Ladyhawke, USA, 1985
B. Pitzorno, Vita di Eleonora d'Arborea. Principessa medievale di Sardegna, Mondadori, 2021
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