Il mio grido è come un tuono

Mondadori, 2022
Ci sono cose su cui non si può fare marcia indietro, cose per cui bisogna prendere posizione. Ma sta a te decidere quali sono queste cose. Devi esigere rispetto a questo mondo, non è che la gente viene a dartelo e basta. Ma piccolina, il rispetto che vale più di tutto è quello che hai tu per te stessa.
Nel Mississippi degli anni Trenta la schiavitù è un passato recente, mentre la segregazione razziale è la violenza presente; Cassie e la sua bella famiglia le conoscono bene. I quattro fratelli Logan devono andare a scuola a piedi perché non possono salire sull'autobus dei bianchi, che li schizza di fango tutte le volte che li incontra. E una volta arrivati a scuola sono obbligati a usare libri di seconda, terza, quarta mano, logori e rovinati, passati per le mani di generazioni di studenti bianchi. 
Ma Cassie e i suoi fratelli non incassano inermi: riconoscono le ingiustizie e alzano la loro voce per contrastarle. Questa loro presa di posizione li porta in territori molto pericolosi, che mostrano loro fin dove può spingersi l'odio e il razzismo.
Questo è un romanzo duro e complesso che pone molte domande: perdonare è sempre possibile? Quali sono le conseguenze del prendere posizione? Che fare se, per farsi rispettare, si è costretti a esercitare una qualche forma di violenza?

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