E poi ci sono gli orfani dei vivi. (...)
Sono orfani dei vivi perché hanno una madre, che è stata costretta prima a farli e poi a disfarsi di loro, e hanno perfino due padri.
Esistevano istituti, detti "per i figli della guerra", in cui tanti bambini venivano lasciati di nascosto, facendo perdere le proprie tracce, perché qualcun altro se ne prendesse cura.
Giovanna, Caterina e Vittorio hanno passato la loro infanzia, come tantissimi altri, nell'istituto di Portogruaro, ed è l'unico mondo e l'unica famiglia che conoscono. Forse ne sognano una, forse vogliono rimanere lì per sempre. Ma certe cose non si possono scegliere. L'importante è scegliere bene quando si può, capire ciò che si vuole e avere la prontezza per lottare nella direzione giusta.
Commenti
Perché ha senso leggerlo?
Per capire come funzionavano le cose un tempo e perché questo libro motiva i ragazzi a non mollare.
In una riga?
Tre ragazzi con storie simili che cercano di fare qualcosa nella vita.
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Libro ben fatto e il libro bilancia degli argomenti pesanti con un po' di ironia e trovo che questa cosa sia bella e appassionante.
Perché ha senso leggerlo?
Perché ti permette di non arrenderti davanti a delle paure, ma di farti andare avanti a testa alta rimanendo sempre in compagnia dell'amicizia.
In una riga?
Parla di tre bambini di nome Giovanna, Vittorio e Caterina che appartengono alla famiglia " per figli della guerra". Giovanna e Caterina vorrebbero conoscere i loro genitori e forse un giorno ci riusciranno, invece Vittorio preferisce trascorrere del tempo in compagnia del suo amico dottore.