
Ai carabinieri basta un esposto anonimo per avviare l' indagine. A me no. Ho deciso che lo firmerò, sigillando con nome-e-cognome la decisione di denunciare il mio presidente. Quando sarà il momento, voglio guardarlo negli occhi, il "ladro", in un'aula di tribunale. Deve sapere che sono stato io a parlare. Altro che esposto anonimo! "Gridato" lo farei, se potessi. Farmi convocare come una persona informata sui fatti? Chi, io? "Puah". Scuoto il capo. No no no. Questo significherebbe recitare una parte che non è la mia.
Alla fine delle scuole superiori Andrea, che è sempre stato gracile e poco atletico, sorprendendo tutti tenta l’ingresso all’Accademia Militare per diventare carabiniere.
Ci riesce, rimane nell’Arma per otto anni, diventa capitano, e nel frattempo si laurea. La sua strada sembra segnata, ma poi lascia ancora tutti a bocca aperta:
decide di sospendere tutto e vivere un’esperienza di clausura con i monaci trappisti.
Poco dopo si congeda e passa i successivi quattro anni tra i gesuiti. Quando sente che anche quel percorso è finito, riparte con una nuova vita, che si immagina più ordinaria. Trova lavoro presso le Ferrovie Nord Milano, e il suo compito è controllare se nell’azienda ci sono dei buchi finanziari. In poco tempo fa una scoperta tremenda, che gli cambierà il futuro: mancano all’appello mezzo milione di euro, e secondo le prove in suo possesso li ha presi indebitamente il presidente in persona, spendendoli in ristoranti, abiti, viaggi, scommesse, telefoni, multe…
Che fare? Girarsi dall’altra parte, come hanno già fatto tanti suoi colleghi, e pensare alla carriera, oppure denunciare e rischiare di perdere tutto?
Lui non ha dubbi, anche se immagina facilmente le conseguenze, e non obbedisce alle richieste di tacere, e nemmeno alla paura. Paga a caro prezzo il suo coraggio,
ma grazie a quel gesto, oltre ad aver consentito alla giustizia di fare il suo corso, oggi anche in Italia abbiamo una legge che difende i lavoratori che denunciano
casi di corruzione e malaffare.
Un servizio su questa storia:
https://www.youtube.com/watch?v=btR5KNR1v9Y
Ci riesce, rimane nell’Arma per otto anni, diventa capitano, e nel frattempo si laurea. La sua strada sembra segnata, ma poi lascia ancora tutti a bocca aperta:
decide di sospendere tutto e vivere un’esperienza di clausura con i monaci trappisti.
Poco dopo si congeda e passa i successivi quattro anni tra i gesuiti. Quando sente che anche quel percorso è finito, riparte con una nuova vita, che si immagina più ordinaria. Trova lavoro presso le Ferrovie Nord Milano, e il suo compito è controllare se nell’azienda ci sono dei buchi finanziari. In poco tempo fa una scoperta tremenda, che gli cambierà il futuro: mancano all’appello mezzo milione di euro, e secondo le prove in suo possesso li ha presi indebitamente il presidente in persona, spendendoli in ristoranti, abiti, viaggi, scommesse, telefoni, multe…
Che fare? Girarsi dall’altra parte, come hanno già fatto tanti suoi colleghi, e pensare alla carriera, oppure denunciare e rischiare di perdere tutto?
Lui non ha dubbi, anche se immagina facilmente le conseguenze, e non obbedisce alle richieste di tacere, e nemmeno alla paura. Paga a caro prezzo il suo coraggio,
ma grazie a quel gesto, oltre ad aver consentito alla giustizia di fare il suo corso, oggi anche in Italia abbiamo una legge che difende i lavoratori che denunciano
casi di corruzione e malaffare.
Un servizio su questa storia:
https://www.youtube.com/watch?v=btR5KNR1v9Y
Commenti
JoMarina
22/07/2024 16:38 - Vigevano. "Gianni Cordone"
soft._.book
06/02/2023 17:30 - Vigevano. "Gianni Cordone"
Fil il lettore
23/05/2023 19:01 - Vigevano. "Lucio Mastronardi"
Mattia Paloka
21/03/2023 14:28 - Gropello Cairoli "Carlo Cantoni"