“Forza, andiamo”, dico e Alcott sistema la bussola nella tasca e la carta all'interno della giacca. Lo seguiamo tutti. Ci disponiamo in fila, io sono l'ultimo. Mi rendo conto di riuscire a sentire il respiro corto dei miei fratelli, il loro stomaco contratto, gli occhi velati di lacrime e incertezza. Lo sto facendo davvero, sto realizzando il mio sogno e non credevo facesse così male.
Magnolia è diventata l'unica megalopoli abitata sulla Terra dopo che, cinquant'anni prima, il suolo ha cominciato ad ammalarsi e ha smesso di essere fertile. All'epoca rifugiarsi in una città tecnologicamente avanzatissima al centro di uno sterminato deserto di cemento era sembrata l'unica soluzione per sopravvivere. Dentro a Magnolia si sopravvive, ma a quale prezzo? Il potere è nelle mani di pochi, nessuno può decidere davvero cosa fare della propria vita, si deve solo ubbidire senza fare domande. Ogni forma d'arte e cultura è stata cancellata, e con esse il passato. La saggia Olmo vive con i suoi quattro figli nelle baracche della città vecchia. Hanno una serra segreta dove coltivano frutta e verdura contravvenendo alle leggi di Magnolia. Dopo che la banda del malvagio C.O.R.V.O. scopre e distrugge la serra e le speranze della famiglia, Olmo impone a Dickens, Lindgren, Alcott e Verne di lasciare Magnolia, attraversare gli sterminati chilometri di cemento per arrivare al mare. Lì troveranno un antico deposito dove sono custoditi i semi di tutte le piante della Terra, raccolti prima della Grande malattia. Una volta recuperati e portati a Magnolia si potrà dare avvio alla rivoluzione. I quattro fratelli si fidano di Olmo ma sentono che nasconde dei segreti, un sospetto che li fa dubitare dell'esistenza stessa di questo deposito. Si può essere allo stesso tempo amati incondizionatamente e usati come pedine per un disegno più grande?
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Bibliotaku
23/07/2024 17:48 - Vigevano. "Gianni Cordone"