Vento del nord

Piemme, 2022
"Perché io, Leif, con questo posto non c'entro niente. Non è parte del luogo dove sono io, è parte degli alberi e del mare, del vento e delle balene e, sì, anche dell'orso.”
Leif avrebbe dovuto essere parte di tutto quello e invece era solo di passaggio. E allora fece un giuramento a Odino: “Mi unirò a questo luogo e ne sarò parte. Vedrò. Imparerò. E conoscerò questo luogo e tutti gli altri luoghi che verranno a me”. 
Leif è un orfano. Leif è nessuno. Da quel che ricorda ha sempre vissuto sulle barche dei pescatori rammendando reti e aiutando come poteva per un pezzo di pesce affumicato. Un giorno una nave nera, dall'odore di morte, porta nella città di Leif un morbo letale. Così Leif sale su una barca insieme a Carl il Piccolo, e l'ultimo vecchio superstite del villaggio gli raccomanda una cosa sola: fuggire verso il Nord. 
Da qui parte il viaggio di Leif, lungo i fiordi dell'immenso Nord, sempre più a nord, nelle insenature in cui le orche vanno per giocare e dentro le foreste dei tremendi orsi bruni, fin dove il mare è solcato da enormi blocchi di ghiaccio e il sole non tramonta mai. Ed è qui che Leif trova il suo posto, impara, osserva e alla fine decide di raccontare quello che gli accade intorno incidendolo sul legno. Leif, il ragazzo che era nessuno, nel profondo Nord, è diventato Leif. 

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