Il paradiso dei matti

Feltrinelli, 2022
“Dunque,” disse l'insegnante, che si chiamava Gudrun Ärling. “A questo punto non ci resta che dare il benvenuto al nuovo alunno, Simon Kroll. Spero che ti troverai bene qui, sia con me che con i tuoi compagni.”
Il nuovo alunno! Simon!
Improvvisamente capii che era di me che stava parlando. Era stato quel nome strambo che avevo, Simone, a mettermi nei pasticci.
Un uragano si sta per abbattere su Simòne, che ha dodici anni e un nome che a seconda di come viene pronunciato crea confusione tra maschile e femminile. In Francia, dove i genitori l'hanno concepita, è un nome da ragazza, ma in Svezia, dove vive, suona maschile. Ma questo è solo uno degli svariati motivi per cui non sopporta la madre che l'ha costretta a trasferirsi in una nuova casa e in una nuova scuola, solo per seguire il suo nuovo fidanzato, che tra l'altro Simone non sopporta. Come se non bastasse, nel disastroso trasloco si è pure scordata il loro cane (e anche che è il compleanno della figlia). E così, il primo giorno nella nuova classe l'insegnante pronuncia male il suo nome e tutta la scuola pensa che lei sia un maschio. Quale occasione migliore di un trasferimento per crearsi una nuova identità e poter fingere di essere chiunque si voglia? Certo, non è un segreto così facile da mantenere, soprattutto negli spogliatoi della palestra, ma può anche dar vita a episodi molto divertenti.  
Per fortuna al suo fianco c'è il nonno, completamente pazzo, che è scappato dall'ospizio mettendosi addosso quello che ha trovato, e che le dispensa pillole di follia e saggezza per affrontare la tempesta.

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