Jiro Taniguchi
nasce a Tottori, in Giappone, il 14 agosto 1947. Appassionato di manga fin da bambino, dopo il diploma liceale lavora per un anno come impiegato, quindi decide di dedicarsi completamente all'illustrazione e si trasferisce a Tokyo. Al pari di tutti gli aspiranti mangaka, comincia l'attività come assistente di un autore già affermato, Kyota Ishikawa, finché non gli viene proposto di creare una storia tutta sua. Nel 1975 inizia a pubblicare la sua prima serie, Animali senza nome, che ha per protagonisti degli animali. Inizia così una lunga carriera che lo vede realizzare fumetti sia da solo che collaborando con gli scrittori Natsuo Sekikawa e Caribu Marley.
La serie Ai tempi di Bocchan viene premiata nel 1998 con l'Osamu Tezuka Award, il premio più prestigioso per un mangaka. Jiro Taniguchi per molto tempo ha letto e studiato il fumetto europeo, maturando così uno stile grafico originale, minimale e realistico, non appiattito sugli schemi dell'industria mainstream del fumetto giapponese. Proprio questa sua caratteristica lo ha reso molto popolare nel vecchio continente, soprattutto in Francia, tanto che uno degli autori più significativi, Moebius, gli ha chiesto di disegnare una propria storia (Icaro).
Nel 2003 ha vinto il premio Alph'Art al Festival di Angoulême per la migliore sceneggiatura con In una lontana città, e nel 2004 il premio Attilio Micheluzzi per la migliore serie straniera al Comicon di Napoli con Ai tempi di Bocchan.
La poetica e il ritmo narrativo posato, tipicamente giapponesi, e il tratto chiaro e leggero, più vicino alla tradizione europea, lo rendono un vero e proprio outsider del panorama fumettistico nipponico, del quale egli stesso ha più volte dichiarato di non sentirsi del tutto parte integrante.
Jiro muore nel 2017, all'età di 69 anni, dopo una lunga malattia
La serie Ai tempi di Bocchan viene premiata nel 1998 con l'Osamu Tezuka Award, il premio più prestigioso per un mangaka. Jiro Taniguchi per molto tempo ha letto e studiato il fumetto europeo, maturando così uno stile grafico originale, minimale e realistico, non appiattito sugli schemi dell'industria mainstream del fumetto giapponese. Proprio questa sua caratteristica lo ha reso molto popolare nel vecchio continente, soprattutto in Francia, tanto che uno degli autori più significativi, Moebius, gli ha chiesto di disegnare una propria storia (Icaro).
Nel 2003 ha vinto il premio Alph'Art al Festival di Angoulême per la migliore sceneggiatura con In una lontana città, e nel 2004 il premio Attilio Micheluzzi per la migliore serie straniera al Comicon di Napoli con Ai tempi di Bocchan.
La poetica e il ritmo narrativo posato, tipicamente giapponesi, e il tratto chiaro e leggero, più vicino alla tradizione europea, lo rendono un vero e proprio outsider del panorama fumettistico nipponico, del quale egli stesso ha più volte dichiarato di non sentirsi del tutto parte integrante.
Jiro muore nel 2017, all'età di 69 anni, dopo una lunga malattia
Bibliografia
L'uomo della tundra, Coconino Press, 2010
L'uomo che cammina, Panini Comics, 2012
La vetta degli dei, Rizzoli Lizard, 2012
Sky Hawk, Panini, 2012
Furari. Sulle orme del vento, Rizzoli Lizard, 2012
La foresta millenaria, Oblomov, 2018
Un cielo radioso, Coconino press, 2019
Quartieri lontani, Coconino press, 2019
L'uomo che cammina, Panini Comics, 2012
La vetta degli dei, Rizzoli Lizard, 2012
Sky Hawk, Panini, 2012
Furari. Sulle orme del vento, Rizzoli Lizard, 2012
La foresta millenaria, Oblomov, 2018
Un cielo radioso, Coconino press, 2019
Quartieri lontani, Coconino press, 2019