E la chiamano estate

Bao, 2014
Estate. Rose la passa ad Awago con la famiglia, come ogni anno, da sempre. Un luogo d’infanzia dove divertirsi con la sua compagna di giochi Windy, fra passeggiate nel bosco, tuffi nel lago, falò sulla spiaggia.
Rose però sta crescendo, e si accorge che le cose di sempre non le bastano più: vorrebbe che lo “Sfigato” si interessasse a lei, le piacerebbe parlare e comportarsi come le altre ragazze più grandi, ma contemporaneamente si sente ancora troppo piccola.
C’è un mondo che Rose e Windy ancora non conoscono, quello della sessualità…. Così, tra risate e momenti seri, si interrogano e si confrontano su questo aspetto della vita ancora tutto da scoprire.

Quasi non succede niente, ma succede tutto. Troppo poco, o decisamente troppo. Abbastanza per mandarci a letto con il mal di pancia.


Jillian Tamaki è un’illustratrice canadese, ha studiato all’Alberta College Of Art and Design, città dove ha lavorato anche per una compagnia di videogiochi, disegnando le texture dei personaggi. Traferitasi a New York nel 2005, è principalmente conosciuta per i suoi lavori nel New York Times e nel New Yorker. Tuttora insegna al Dipartimento di illustrazione della Scuola di Arti Visive di Brooklyn.

Mariko Tamaki è scrittrice e artista canadese di Toronto, dove ha studiato letteratura inglese alla McGill University. Ha lavorato come scrittrice e ha fatto parte di alcuni gruppi artistici attivisti, femministi e di accettazione sociale, co-fondatrice di uno di questi.

Jillian e Mariko sono cugine e hanno lavorato insieme alla realizzazione di Skim (2008), graphic novel vincitore di due premi (Ignatz Award e Doug Wright Award) per il quale sono principalmente conosciute, che tocca argomenti come l’emarginazione, l’amicizia, il suicidio, la sessualità. Una loro successiva collaborazione ha portato alla pubblicazione nel 2014 di E la chiamano estate, vincitore dell’Ignatz Award, uno dei più prestigiosi premi dell’industria fumettistica americana.